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Associazione Cuore di Mamme . via Caduti del Pilastro 8, Castenaso (BO) . cuoredimamme@gmail.com

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La collana del parto – strumento di elaborazione del parto
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Sabato per le famiglie. Presentazione del massaggio AIMI
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Back to work: ingresso al nido/lavoro dopo la maternità
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E voi che cosa avete messo in valigia e che cosa a

E voi che cosa avete messo in valigia e che cosa avete deciso di lasciare fuori? 🧳🤰🏼

Raccontateci nei commenti ⬇️

#gravidanza #valigiadelparto #consiglinonrichiesti

⛔️“Attenta così lo vizi e non te lo toglier

⛔️“Attenta così lo vizi e non te lo toglierai più di dosso!

Questa è la frase che ci sentiamo dire più spesso quando teniamo in braccio il nostro bambino e quando accorriamo subito al suo pianto. 😢

La cultura dei decenni scorsi era incentrata su questo tipo di convinzione, nella certezza che i bambini dovessero imparare nei primi mesi di vita ad autoconsolarsi.
Per fortuna studi e ricerche hanno portato alla luce il concetto che il pianto del bambino e la sua richiesta di contatto non fossero un vizio ma un bisogno fisiologico innato al quale è necessario rispondere prontamente.
Per quale motivo?
🤰🏼Un bambino appena nato non conosce l’ambiente circostante, conosce solo il grembo che lo ha contenuto per 9 lunghi mesi, il battito del cuore della sua mamma, la sua voce, il ritmo del suo respiro e il suo odore.
❤️Ci vorrà un tempo lungo altrettanti 9 mesi, in gergo “esogestazione”, durante il quale il bambino impara a gestire lo spazio intorno a lui, il vuoto che lo circonda, il silenzio e tanto altro ancora.
Ma come si arriva a questa conquista?
Dando al bambino il tempo per conoscere, giorno dopo giorno, il nuovo ambiente nel quale ora abita, per capire che la mamma quando si allontana poi torna sempre e che non è mai davvero solo.
Ecco perchè i cuccioli di uomo piangono quando sono soli.👭
Rispondendo prontamente al suo pianto, il bambino si sente riconosciuto e visto, impara ad avere fiducia nel prossimo e a esprimere le emozioni che prova.
Ecco perchè è importante rispondere al pianto del proprio bambino e non si deve avere paura di generare un vizio, in quanto non si tratta di vizio ma di bisogno fisiologico.
Dal punto di vista materno è inoltre estremamente difficile non rispondere prontamente al pianto, sia emotivamente che fisicamente: se ci pensiamo anche il nostro corpo risponde prontamente, lo sanno bene le mamme che allattano... non appena il loro bambino piange il loro seno comincia a fare uscire latte! Non è magico il nostro corpo?🪄

E tu come vivi il pianto del tuo bambino e le frasi del tipo “così poi prende il vizio?”
Raccontaci nei commenti la tua esperienza, ti leggo con amore.

Sai che cosa c’entrano tra loro voce e parto? C

Sai che cosa c’entrano tra loro voce e parto?

Chi entra in sala parto vi trova dei suoni caratteristici…
Le donne che partoriscono usano spontaneamente la voce, dando espressione al dolore ma anche all’energia potentissima che le abita in quel momento.

L’utilizzo consapevole della voce aiuta il naturale processo di apertura del corpo nel dare alla luce e diviene un importante strumento di auto analgesia, capace di ridurre i tempi del parto.

La vocalizzazione può partecipare infatti al rilassamento profondo del pavimento pelvico (o diaframma pelvico-la muscolatura che chiude in basso il bacino), che è in stretta connessione con gli altri diaframmi del corpo femminile (buccale, toracico e respiratorio).

Una bocca aperta e rilassata, che emette un suono (ad esempio “AAAAAAA”) accompagnando il respiro può portare ad una risposta di apertura, di cedevolezza e rilassamento a livello perineale.
Al contrario una bocca chiusa, i denti stretti e serrati, o una vibrazione sonora che va verso l’esterno, anziché farsi strada verso l’interno, può avere un’eco di tensione e rigidità nelle altre parti del corpo, ostacolandone il rilassamento.

Questa consapevolezza può essere nutrita e sperimentata durante il periodo della gravidanza e diventare quindi strumento di benessere, a portata di tutte, per il travaglio ed il parto.

Ti ricordi se hai urlato a squarciagola o se hai trattenuto tutto?

Come cambia il sonno del bambino in vacanza. In va

Come cambia il sonno del bambino in vacanza.
In vacanza generalmente si assiste ad un cambiamento delle abitudini di vita di mamma e papà e di conseguenza anche del bambino. Il viaggio che sia in auto, in treno, in aereo… costituisce di per sé una forte esperienza; per alcuni neonati può essere anche fonte di stress emotivo e fisico. I luoghi di vacanza sono per i cuccioli un concentrato di stimoli eccitanti: si incontrano nuove persone, il più delle volte sconosciuti, ci si immerge in odori, colori e sapori molto diversi da quelli di casa propria. I genitori hanno il più delle vote voglia di godersi il momento di vacanza e si scoprono più flessibili rispetto alle routine di casa: al mattino si resta più a letto, i ritmi sono meno frenetici, le serate possono essere più movimentate del solito. Tutto ciò potrebbe comportare temporanee difficoltà di addormentamento o di mantenimento del sonno. Ci sono alcuni bambini che hanno un temperamento più adattabile di altri (ovvero mostrano una maggiore capacità di adattarsi ai cambiamenti) e/o mostrano di riuscire a sviluppare più facilmente nuove routine di altri, per cui non allarmiamoci se durante i primi giorni di vacanza il bambino mostrerà una regressione del sonno: in base al suo temperamento avrà bisogno di pochi o diversi giorni per ritrovare il proprio equilibrio. Talvolta i risvegli notturni con pianto molto forte potrebbero essere la manifestazione di nuove paure sperimentate nel nuovo contesto, non dimentichiamo di rassicurare tanto il bambino e di abbassare il quantitativo di stimoli poco prima della nanna serale. Ricordiamo infine che la vacanza è per molte famiglie solo una piccola parentesi estiva e che presto tutto rientrerà tutto nella normalità!

#sonnodelbambino #bambiniinvacanza #regressionidelsonno #esatebambini #genitori #genitorialità #sonnoinvacanza

Baby Blues. Si sente parlare spesso di depressione

Baby Blues.
Si sente parlare spesso di depressione postparto poco si dice del normale periodo in cui le madri, soprattutto durante la prima settimana, sono particolarmente sensibili e possono avere attacchi di pianto, sentirsi irritate o con il morale altalenante, perdere fiducia in se stesse, specialmente tra il terzo e quinto giorno seguente il parto.

Questo periodo è chiamato “baby blues” ed è dovuto a un normale cambiamento ormonale, i sintomi tendono a risolversi spontaneamente entro circa due settimane e non alterano la capacità della donna di prendersi cura del proprio bambino.

Informare e far acquisire maggiore consapevolezza consente di ammorbidire i sensi di colpa delle neo mamme e di attivare precocemente il sostegno e il supporto in primo luogo da parte del partner, che ha un ruolo potentissimo nella funzione di supporto della coppia mamma-neonato, ma anche delle persone vicine.

La fisiologia ci viene incontro anche in queto caso: ricordardiamo a tel proposito la funzione protettrice dell’allattamento e degli ormoni in esso coinvolti che fungono da antidepressivi fisiologici e possono aiutare la donna in questo periodo di adattamento.

#babyblues #maternityblues #sostegnoallagenitorialità #preparto #benesserematerno #preparazionealparto #maternità

Consulente allattamento IBCLC e medico nutrizionis

Consulente allattamento IBCLC e medico nutrizionista, Ma anche solo Giulia e Laura, in questa diretta per parlare di caldo e alimentazione, che sia allattamento , formula o cibo. Qualche consiglio e qualche rassicurazione, in chiave sempre allegra e scanzonata.

Se hai altre domande scrivicele pure qui sotto che anche a distanza ti rispondiamo 🩷

#allattamento #nutrizione #ibclc #nutrizionista #svezzamento #alimentazionecomplementare #caldo #vacanze

Qual è il momento giusto per togliere il pannolin

Qual è il momento giusto per togliere il pannolino al proprio bambino?

Molti genitori decidono di cominciare lo spannolinamento pochi mesi prima dell’inizio della scuola dell’infanzia dimenticando che si tratta di un processo che ha bisogno di *tempo* e *gradualità* e deve svolgersi all’interno di una *relazione* genitori-figlio caratterizzata da un attento ascolto dei *bisogni* del bambino.

Sebbene i professionisti della salute ci dicono che i bambini sono già pronti verso i due anni, non dobbiamo dimenticare che ciascun bambino è diverso; possiamo però affermare che intorno ai 4 anni tutti i bambini e le bambine riescono a raggiungere la propria autonomia sfinterica.

Ricordiamoci di partire sin da subito con un approccio che ha come obiettivo quello di accompagnare il bambino verso la conoscenza del proprio corpo, di sostenere la capacità di percepire le proprie sensazioni, di incoraggiare lo sviluppo dell’autonomia e delle capacità di fare da solo.

Proviamo a fare attenzione a:

-la capacità del bambino di comunicare che sta per fare pipì o cacca, attraverso un linguaggio verbale ma anche non verbale;

-alla frequenza con cui il bambino urina (se dopo il riposino pomeridiano resta asciutto);

-la capacità emotiva di essere pronti al passaggio verso il vasino/gabinetto.

Sarà una prova di pazienza ma vi aiuterà ancora di più a connettervi con il vostro bambino, pensatevi “trainer” che sviluppano competenza e risorse!
Al tempo stesso ricordiamoci di evitare qualunque pressione e di non considerare il mancato raggiungimento dell’obiettivo come un fallimento personale.

Stai incontrando qualche difficoltà? Ti leggo🩷

Siamo alla ricerca di un professionista che tenga

Siamo alla ricerca di un professionista che tenga corsi di movimento in gravidanza e nel post parto presso la nostra associazione.

Chi ha i requisiti per candidarsi e ha voglia di entrare nel team?

#ginnastinapostparto #ginnasticapreparto

Una donna può spendere tra i 3000 e i 5000 euro i

Una donna può spendere tra i 3000 e i 5000 euro in prodotti usa e getta in circa 40 anni di mestruazioni! Ma oltre a essere molto costosi, gli assorbenti usa e getta sono un grande problema per il pianeta, visto che impiegano circa 500 anni a decomporsi e che arriviamo a utilizzarne circa 12000 nell’arco della vita.

Esistono però numerose alternative, gradite sia al portafogli sia all’ambiente, e ogni donna può scegliere quella che le è più congeniale per modalità di gestione e per caratteristiche che più si adattano al suo corpo e al suo flusso mestruale.

🌸 La coppetta mestruale o 🌸il disco mestruale sono dispositivi in silicone che si inseriscono all’interno del canale vaginale e raccolgono il flusso senza assorbirlo. Richiedono che venga acquisita una certa manualità e una buona conoscenza del proprio corpo per essere inseriti e rimossi con facilità e senza “perdite”, ma ogni donna può riuscirci dopo pochi tentativi. Vanno svuotati e lavati ogni 4-6 ore e la loro igiene è semplice.

🌸 Gli assorbenti lavabili sono l’alternativa in tessuto al tradizionale assorbente usa e getta. Ne esistono di diverse forme e capacità di assorbenza, spesso hanno un bottoncino automatico sulle alette che li mantiene fermi nella posizione che desideriamo. Ci si può sbizzarrire nella scelta dei materiali e delle fantasie, e per cambiarsi fuori casa si possono adoperare delle piccole wet bag, come quelle che usiamo per i pannolini lavabili.

🌸 Gli slip mestruali sono invece mutandine che hanno la parte assorbente integrata, anche in questo caso ne esistono tantissimi modelli, con assorbenze e vestibilità diverse. Come per gli assorbenti lavabili, la funzionalità e la durata nel tempo sono garantite se si seguono determinati accorgimenti nel lavaggio.

Avete provato qualcuno di questi dispositivi o siete curiose di farlo?
Scriveteci i pro e i contro nei commenti!⬇️

#mestruazioni #assorbentilavabili #coppettamestruale #slipmestruali #mestruazioniecologiche #ostetrica

Vi siete mai fermate a pensare a quello che i nost

Vi siete mai fermate a pensare a quello che i nostri bambini sentono, percepiscono e memorizzano durante le loro prime esperienze?
Dal momento in cui nascono ogni cosa è una scoperta, una conoscenza, una maturazione. Soffermiamoci a pensare alla bocca…Il primo attacco al seno, la prima suzione al biberon, la prima igiene orale o il primo lavaggio nasale, i primi assaggi o perché no i primi oggetti portati alla bocca.

Ora Provate a pensare a quello che voi sentireste, quello che vi provoca una prima esperienza, l’approccio ad una cosa che non conoscete, che non avete mai visto, mai sentito mai gustato, qual è la prima sensazione che percepite? Diffidenza? paura, curiosità, piacere? E ancora, provate a pensare a quanto il contesto, la persona che propone, la mano, i profumi condizionino queste elaborazioni.
Torniamo ai nostri bambini, le relazioni e i legami che creiamo fin dalla nascita attraverso le interazioni, le esperienze e gli stimoli, influenzano lo sviluppo delle connessioni nervose. i genitori sono gli stimolatori principali nella prima infanzia. Dovremmo imparare a metterci nei panni dei nostri bambini, proporre con pazienza, amore, accoglienza ed empatia ,perché il primo tentativo è quello che lascia una traccia importante nella memoria, dobbiamo capire quando fare un passo indietro e quando chiedere aiuto.

La domanda viene da se: come arrivare a questi tentativi sicuri di quello che stiamo facendo? liberi da condizionamenti tramandati di generazione, timori o convinzioni errate?

Conoscendo! Mettendo in dubbio, informandoci, affidandosi a chi con preparazione potrà guidarci.
Recuperare quell’istinto materno che la società tende a considerare poco, prendersi il tempo per sentire, informarsi, ascoltare e farsi guidare in quella che sarà poi la via più giusta, la vostra via, quella che avete scelto per voi e il vostro bambino, tutto nel rispetto assoluto di quell’essere umano indifeso che per la prima volta approccia alla vita . Procedere per tentativi ed errori non sempre potrebbe essere la soluzione più giusta.
Vediamo solo quello che sappiamo!

#primavolta #logopedia #smof #allattamento #primeparole

Sebbene un figlio per circa nove mesi sia accolto

Sebbene un figlio per circa nove mesi sia accolto nel corpo di un solo genitore, è e resterà nella mente e nel cuore di entrambi i suoi genitori. La nascita di un bambino segna l’inizio di una nuova famiglia con le sue priorità, i suoi obiettivi e progetti, e una diversa utilizzazione del tempo e dello spazio. E’ possibile pensare allora che ciascun partner abbia diritto a prepararsi ad accogliere una nuova vita e a riflettere sulla rivoluzione che investe la coppia. Dunque perchè scegliere un corso preparto di coppia? Scorri il carosello!
Se hai fatto il Preparto con noi e ti va di lasciare la tua opinione a chi verrà ti saremo grate🙏🏼❤️

#corsopreparto #corsoprepartoincoppia #sostegnoallagenitorialità #accompagnamentoallanascita #trasformazionedicoppia

In questa diretta parliamo di consapevolezza genit

In questa diretta parliamo di consapevolezza genitoriale:

🌈 cosa si intende per consapevolezza genitoriale?

🍒 perché è un tema che a noi operatrici del materno-infantile sta tanto a cuore?

🪻 quali sono i fattori che possono ostacolare il prenderne consapevolezza?

🌺 troppa "consapevolezza" che mi dimentico di me stess*?

🌼 scarsa consapevolezza o meglio ero impreparat* rispetto a quelli che sarebbero stati i bisogni del bambino?

Parliamone insieme!

#consapevolezzagenitoriale

La collana del parto può essere uno strumento di

La collana del parto può essere uno strumento di preparazione al parto ma anche uno strumento di elaborazione di un parto già avvenuto, anche diversi anni prima.

Nel primo caso, questa attività aiuta a memorizzare le fasi del parto e a prepararsi ad esso: la collana che si andrà a realizzare è una collana didattica dove cioè le perle infilate avranno dimensioni, forme e colori prestabiliti che vanno ad evocare le fasi che rappresentano.

Altrettanto utile è farla dopo il parto, per elaborare un vissuto e dargli plasticità.
Strumento molto utile ed efficace per elaborare traumi o storie di parto negative.
Attraverso il tocco di perle di diversa sensorialità ed andando ad attivare la nostra creatività, andiamo a risvegliare la sfera limbica del nostro cervello che racchiude ricordi ed emozioni spesso "censurate" dalla neocorteccia.
Per le donne che hanno bisogno di raccontare il proprio parto vincendo resistenze e nodi difficili da sciogliere, la collana del parto potrà essere uno strumento di grande aiuto.

Accompagnati da una doula le mamme saranno sedute in cerchio con un filo e un cesto di perle di dimensioni, forme, colori diversi: ogni perla ha un perchè, ognuna ha un significato.
Il laboratorio serve ad evocare nelle neo madri un emozione, un vissuto.

Ogni perla della collana del parto ha un significato unico e particolare e aiuterà le donne a ritrovare significati del loro parto, a lasciare andare ciò che non serve e a radicare ciò che invece è importante custodire e fare crescere.

In questo incontro le donne avranno la possibilità di raccontarsi e di esprimere ciò che è stato per loro difficile della propria esperienza del parto così che parola dopo parola potranno alleggerire un carico di vissuti irrisolti.

Può essere fatta durante una consulenza individuale o in gruppo.

#collanadelparto #preparazionealparto #elaborazionedelparto

Occorre un tempo per entrate nel ruolo di madre ed

Occorre un tempo per entrate nel ruolo di madre ed è in quel momento che talvolta si avverte la necessità di tornare al momento del proprio di parto.

Ciascuna donna ricorda quel giorno che ha cambiato per sempre la propria vita, ma COME si ricorda il giorno del parto?

Ci sono alcuni fattori di rischio che possono incidere su come la neomamma percepisce e ricorda questo evento:
– un travaglio molto lungo,
-l’induzione del parto
-sentimenti di perdita di controllo
-parto in emergenza o con taglio cesareo
-il non essere ascoltata
-problemi di salute del bambino...
Tali esperienze possono dare origine a pensieri negativi autoriferiti, incidere sul senso di sicurezza e di controllo. Un parto traumatico può essere causa di depressione post-partum e/o di disturbo post traumatico da stress.
In realtà una donna può sperimentare un vissuto traumatico anche in assenza di effettivo pericolo fisico per lei e per il bambino. Questo perchè il trauma è un vissuto prettamente soggettivo.

La rielaborazione del parto può essere un’esigenza molto forte per alcune donne e meno per altre, tuttavia prendersi uno spazio e un tempo per rielaborare il proprio parto e la propria nascita come madri può costituire un’importante occasione per se stesse, per il proprio bambino e per il legame mamma-bimbo. Talvolta può essere di aiuto la condivisone in gruppo con altre neo mamme, altre volte è necessario affidarsi ad un professionista psicoterapeuta che ha una formazione specifica. In quest’ ultimo caso lo psicoterapeuta accompagna la neomamma in un processo di elaborazione che significa non solo superare il trauma del parto passato, ma anche rimettere in circolo risorse e capacità di cura di sé per far fronte al proprio ruolo di mamma.

#rielaborareilparto #psicoterapia #costruirerisorse #postparto #trauma #neomamme #puerperio

Oggi parliamo del sonno nei primi mesi di vita del

Oggi parliamo del sonno nei primi mesi di vita del bambino:

✨la produzione di melatonina
🌺 l'importanza della prossimità con la mamma
🌞 quali routine introdurre?
🫀quando introdurre una routine?
💟 perché le routine sono importanti
♥️ come gestire le routine in vacanza
🌈 come sopravvivere alla regressione del sonno
🪻gli stimoli
💞 il pianto

Post su Instagram 18246403345247758

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Quando un bambino è in arrivo la preparazione del

Quando un bambino è in arrivo la preparazione del nido è un aspetto molto importante che richiede tempo e soldi. Ma tutto ciò che i negozi per bambini ti propongono è veramente necessario? Vediamo insieme cosa è realmente indispensabile per accogliere un bambino in sicurezza e con rispetto. Evitiamo di spendere soldi in acquisti inutili di cose che poi non sapremo dove mettere ( capita a tutte le mamme ). Ecco quindi un breve elenco di cosa non può mancare quando arriva un bambino ma l’unica cosa che veramente non può mancare la trovate soltanto alla fine del carosello!!!
#listanascita #preparareilnido #attesa #nascita #preparto #corsoprepartobologna

Capoparto è il termine che utilizziamo per indica

Capoparto è il termine che utilizziamo per indicare la prima mestruazione che compare dopo il parto.
Il corpo ha bisogno di tempo per ritornare come prima della gravidanza e per riprendere tutte le sue funzioni. Questo tempo è stimato in circa sei settimane, ma non è una regola che vale per tutte.

Se la mamma allatta, gli alti livelli di prolattina segnaleranno alla ghiandola ipofisi che non è ancora il momento di risvegliare le ovaie per cominciare a produrre estrogeni e preparare una nuova ovulazione. Potranno passare anche diversi mesi prima che questo accada e, di conseguenza, prima di vedere ricomparire le mestruazioni.
In questi mesi di assestamento pian piano si risveglierà il desiderio sessuale (attenzione però! qui ci riferiamo solo al piano biologico e ormonale! Teniamo presente che il desiderio è condizionato da molti, molti altri fattori... ) e tornerà a fare capolino la fertilità.

È importante sapere che si può rimanere incinta anche prima di vedere ricomparire le mestruazioni, perché l’ovulazione, che rende possibile il concepimento, arriva sempre prima delle mestruazioni. Ma è altrettanto importante considerare che i primi cicli dopo il parto potrebbero non essere regolari, l’ovulazione potrebbe non ripetersi tutti i mesi, e se si è in cerca di una nuova gravidanza bisogna darsi tempo e avere pazienza.

Il capoparto è un po’ come un nuovo menarca, un nuovo inizio. Le caratteristiche delle mestruazioni potrebbero cambiare rispetto a come erano prima della gravidanza! Un’occasione per mettersi in ascolto del proprio corpo e osservarne i cambiamenti, scoprirne bisogni e risorse, intraprendere un percorso di accoglienza e di cura di sé.

#mestruazioni #capoparto #ostetrica #mestruazionidopoilparto #maternità #fertilità #ciclicità

Vi aspettiamo il 25/5 Prenotazioni su www.cuoredi

Vi aspettiamo il 25/5
Prenotazioni su www.cuoredimamme.com

Buona festa della mamma! A tutte le meravigliose

Buona festa della mamma!

A tutte le meravigliose donne che sono passate per l’associazione, entrate timidamente, piene di dubbi e di paure, con i pancioni o con i loro piccoli fagiolini fra le braccia e che ne sono uscite donne sicure, con meno paura di essere imperfette, ma soprattutto con una nuova consapevolezza di cosa vuol dire essere madri, ma anche figlie.

A tutte le fantastiche professioniste che lavorano e collaborano con noi, che ogni giorno si sdoppiano per aiutare tante mamme, senza dimenticare di essere loro stesse mamme premurose appena varcano la soglia di casa con qualche senso di colpa.

A tutte quelle mamme che ancora non ci conoscono e a quelle donne che mamme ancora non sono, ma nel profondo sentono già di esserlo

Foto: @federicafaziophotography

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